Frei Otto è il vincitore del Premio Pritzker 2015, prestigioso riconoscimento vinto l’anno scorso dal giapponese Shigeru Ban.
Il mondo del design festeggia e allo stesso tempo piange l’architetto tedesco, morto lunedì 9 marzo all’età di 89 anni.
La Hyatt Foundation di Chicago ha voluto assegnare il 40esimo Nobel dell’Architettura con due settimane di anticipo rispetto al previsto, a fronte dell’improvvisa scomparsa dell’illustre maestro.
“Alla nostra giuria era chiaro che la carriera di Frei Otto fosse un modello per tutte le generazioni di architetti e la sua influenza continuerà a farsi sentire. La notizia della sua morte è molto triste, senza precedenti nella storia del Premio. Siamo grati che la giuria gli abbia assegnato il premio mentre fosse ancora in vita. Fortunatamente, dopo la decisione della giuria, i rappresentanti del premio si sono recati a casa sua e sono stati in grado di incontrarlo per condividere con lui la notizia” ha dichiarato Tom Pritzker, direttore della giuria e Presidente di The Hyatt Foundation.
Visionario, utopico, ecologista, pioniere nell’utilizzo dei materiali leggeri e delle risorse naturali, l’architetto tedesco ha praticato un approccio olistico e collaborativo all´architettura, lavorando con ambientalisti, biologi, ingegneri, filosofi, storici, naturalisti, artisti e altri architetti, aprendo la strada all´uso delle tensostrutture in molti campi. Sostenitore dell’utilizzo responsabile dei materiali, per Frei l´architettura deve avere un impatto minimo sull´ambiente. In contrasto con la pesante architettura di pietra e muratura preferita dai nazionalsocialisti nella Germania in cui è cresciuto, il suo lavoro si dimostra leggero, aperto alla natura e la luce naturale, non gerarchico, democratico, a basso costo, energeticamente efficiente e talvolta progettato per essere temporaneo.
Pioniere dell’uso delle tensostrutture in molte tipologie architettoniche, tra le sue opere più significative realizzate spicca il progetto del Parco Olimpico di Monaco di Baviera per le Olimpiadi del 1972, la Voliera dello zoo di Monaco (1980), la variopinta Diplomatic Club Heart Tent a Riyadh, in Arabia Saudita (1980) o il Padiglione Giapponese all’Expo 2000 di Hannover progettato con Shigeru Ban.
Il presidente della giuria del Pritzker Architecture Prize, Peter Palumbo, ha dichiarato: “Frei è sinonimo di libertà, libero e liberatorio, come gli uccelli in volo e come ricurve e svettanti sono le sue strutture d’archi eleganti e gioiosi, libere dai dogmi del passato, come compaiono nella loro economia di linee e nell’improbabilità della sua ingegneria che, è ben possibile immaginarlo, ha coniugato forma e funzione nell’invisibilità dell’aria che respiriamo, nella bellezza che vediamo in natura”.
Otto era attratto da questo tipo di costruzioni, anche per il loro aspetto economico ed ecologico e non ha mai smesso di credere che l’architettura può davvero realizzare un mondo migliore per tutti.
A&D